Lotti Goliger-Steinhaus, quinta di sei figli d'una famiglia di commercianti ebrei, è nata il 26 marzo del 1906 a Karlsbad, la Karlovy Vary dell'attuale Repubblica Ceca. Ha cominciato a scrivere la storia della sua vita, strettamente intrecciata con quella della sua famiglia e del popolo ebraico, quando aveva quasi 88 anni. Ha scelto deliberatamente la forma della lettera: diretta al figlio, ma anche a tutti coloro che non sanno che cosa significava essere ebrei nei tempi dello sterminio sistematico degli ebrei. Questa lettera non presume di costituire un'esposizione esauriente ed equilibrata degli eventi storici. L'autrice si sofferma piuttosto su alcuni episodi, importanti per lei e per la comprensione di singoli destini e li colloca nel corso del tempo. Ciò che riferisce degli anni d'internamento in Italia vuole anche documentare che il fascismo italiano ebbe per gli ebrei - nonostante la durezza delle persecuzioni - maggior riguardo dello spietato nazionalsocialismo tedesco.